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Azzurra Immediato

Dedicato a Te…

Che vedi le mie cose, le mie fantasie,

Che vivi insieme a me il vibrare dei colori,

Il profumo dei fiori, il silenzio dei paesaggi,

Le case vecchie che hanno vissuto e dato sicurezza a chi le abitava,

Si dedicato a Te..

Che stai ascoltando il silenzio che ci circonda e che ci parla..

 

Con questi versi, lascio che l’artista emiliana Giovanna Giorgini accolga i lettori e gli osservatori delle sue opere, due acquerelli realizzati nel 2010 e nel 2015 e che danno nota della predilezione per questo linguaggio tanto antico quanto complesso.

La Giorgini è anche, in realtà, un architetto, tuttavia allorquando abbandona i geometrismi ed il rigore matematico della progettazione, affida il proprio estro all’interazione eterea tra acqua, carta e pigmento, soffermandosi su una osservazione del mondo di matrice evocativa, quasi onirica e che affonda le proprie radici in una dimensione composta da una memoria emotiva di inusitata forza ma anche di lirica leggerezza.

 

In occasione della XXII Collezione Internazionale di Pittura, Scultura e Fotografia del progetto Arte a Palazzo, i lavori presentati si intitolano Paesaggio-neve e Fiori.

In essi si racchiude quella che può considerarsi la diarchia tematica affrontata dalla Giorgini, ovvero una descrizione dei luoghi appenninici della nostra regione, tra scorci paesaggistici e visioni rurali insieme con la predilezione per il tema floreale.

Soggetti relativamente vicini eppure affrontati con una leggera ma significativa differenza di scelte compositive.

 

Osservando proprio Fiori, l’opera a noi più vicina cronologicamente, la mente e l’occhio dello spettatore saranno catturati dall’energia catalizzatrice delle nuances di rosso e verde che descrivono il soggetto, non vittima di un mimetismo ragionato, bensì, accennato in un discioglimento della materia che par suggerire l’essenza della ricerca artistica della pittrice e l’evanescenza ontologica e naturale dei fiori, quasi si trattasse di una metafora, un memento alla maniera barocca.

Ciononostante, punto fermo della produzione della Giorgini è il non cedere ad una malinconia nostalgica -tipica dell’acquerello- ma lasciar emergere una serenità pacata, una quiete che è panica affezione al dato di Natura.

La tensione verso una armonia superiore, latrice di un equilibrio insolito eppure reale, lo si trova in particolar modo nei lavori di paesaggio, in grado di immergere l’astante in una atmosfera fantasmagorica,avvolgente, modulata dalla pienezza o dalla leggerezza delle cromie e volta a catturare istanti unici,cristallizzati, in tal modo, nella sfera emozionale.

 

Paesaggio-neve,la secoda opera, è ipnotica in un certo qual modo, ci accoglie facendosi varco percettivo, prima che artistico e ben si lega ad un altro componimento poetico di Giovanna Giorgini che, ancor più, permette di sostare in quella dimensione lirica affidata alla pittura e di cui Ella lascia evincere la bellezza ideale.

 

Ascolta….Guarda… Nevica…

La magia del silenzio ti avvolge, cadono i fiocchi bianchi..

Senza far rumore, in un angolo lassù vedi un pezzetto di luna..

Tu sei lì e ti lasci avvolgere dal buoi…

Non se solo…ascolta…anche il silenzio ha la sua voce…

È una melodia che ti avvolge, ti coccola, ti consola…..

 

Azzurra Immediato

 

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